giovedì 13 gennaio 2011

Dimorfismi


Il maledetto dimorfismo sessuale. This is the enemy. E' quella cosa che madre (matrigna) natura ha inventato per permettere di distinguere, in alcune specie, il maschio dalla femmina. Purtroppo anche nella mia specie.

Sostiene wikipedia: "Il dimorfismo ha principalmente la funzione di attrarre l'altro sesso: è infatti tipico di animali poligami (!) dove durante la stagione degli amori i maschi duellano per la conquista di un territorio."

Generalmente (ma non sempre) il maschio è di dimensioni più grandi, più robusto (ahem!), a volte addirittura più bello e variopinto della femmina, basta pensare al pavone. Anche il merlo, nero e col becco giallo, a me è sempre piacuto più della merla, di un uniforme - e un tantino insulso - color grigio-marrone. Purtroppo nel genere umano quest'ultima "regola" non è stata adottata; le donne sono notevolmente più belle degli uomini. Non sempre, ma quasi. Per lo meno per la sottoscritta. E qui nasce il problema.

Ricordo di avere, una decina di anni fa, letto un libro abbastanza noioso dal titolo Eva Futura di Auguste de Villiers de L'Isle-Adam; è la storia di un nobiluomo inglese - Lord Ewald - il quale, ormai prossimo al suicidio a causa di una delusione d'amore, viene "salvato" nientemeno che dal famoso inventore Thomas Alva Edison (il creatore del fonografo e della lampadina ad incandescenza, per intenderci), che costruisce per lui una donna androide "perfetta" (tra l'altro il termine androide venne reso popolare proprio da Villiers).

C'è un passaggio nel libro in cui Edison cerca di convincere Lord Ewald a non disperarsi per una donna; egli mostra all'inglese tutta una serie di parrucche, busti (siamo alla fine dell'800), imbottiture e ceroni che ha acquistato come "reliquie" di una donna brutta e sciatta; quest'ultima, grazie a questi trucchi e artifici che costituivano una sorta di "pelle" cosmetica, di involucro femminile esteriore, era riuscita a farsi passare per una vamp e a circuire e sposare un poveretto.

Per Edison (Villiers) dunque il segreto del fascino femminile non era altro che una montatura, una facciata tenuta in piedi da un'impalcatura di artifici. Poteva essere vero forse per la fine dell'ottocento, ma oggi si tratta indubbiamente di una forzatura - anche se è vero che le cosiddette "femmine biologiche" con e senza make-up sono generalmente molto diverse ;o) E figuriamoci la sottoscritta!

Mi vien da pensare spesso a quel dialogo immaginario quando mi preparo a diventare Syuzee. Il mio "baule delle meraviglie" si è arricchito, nel corso degli anni, di molti trucchi e trucchetti che mi "aiutano" faticosamente ad essere lei. Oltretutto alcuni sono proprio quelli elencati da Edison nel libro. Io però non ho la pretesa di ingannare nessuno, al massimo me stessa...