lunedì 17 gennaio 2011

Il brivido sottile della rivelazione


Viene un momento in cui è necessario rivelarsi. Perchè nessuna amicizia che possa definirsi "vera" (o nessun tentativo di crearne una) può prescindere da una totale sincerità.

E, nella totale sincerità, deve entrarci anche the Syuzee situation.

Perchè mi ripugna dover utilizzare, anche se solo inizialmente, un alter ego "rispettabile", se non per il mondo "reale" - che disprezza gli "strani" tout court - per lo meno per quello BDSM, che dovrebbe essere più "tollerante" (che brutta parola), ma che poi in realtà non lo è, nei confronti di trans/trav e omosessuali. In realtà a volte i BDSMers sono molto più omofobi e ortodossi dei cosiddetti "normali". Ripugna, ma tocca farlo. Tocca nascondersi, comunque e sempre, un sotterfugio a cui la maggior parte delle CD è tristemente abituata. In attesa di veder spuntare un raggio di sole.

Per cui, quelle rare volte in cui trovi una persona che merita, giunge inevitabilmente il momento del salto nel buio. Il momento in cui bisogna rivelare il proprio lato oscuro, sperando che quella persona a cui tieni molto non ti volti le spalle per questo. E' il momento del brivido leggero che accompagna la scommessa, del "da ora in poi niente sarà come prima", nel bene e nel male. Della paura del tuffo senza rete, proprio come quando cercavo il coraggio per dichiararmi alla ragazzina dai capelli biondi delle medie.

Finora è andata bene, ma due su due non è una gran statistica. Il disastro è in agguato.