mercoledì 12 ottobre 2011

Valori


In un mondo che va a rotoli c'è bisogno di eroi, valori, ideali. Quelli vecchi si sbriciolano, restarci attaccati è rischioso. Ho sempre pensato che le persone troppo legate alle proprie idee, mai disposte a metterle in dubbio o discussione, fossero un po' come il paguro abbarbicato al suo guscio (che poi in realtà non è nemmeno suo, è di recupero). Dure fuori ma molli dentro. D'altro canto non si può essere nemmeno delle banderuole, e cambiare idea ad ogni refolo di vento. Qualcosa ci vuole.

Tendenzialmente non mi va di esser presa ad esempio, di servire da modello, di fare l'evangelista. Però nel corso della mia vita ho elaborato dei punti fermi, solidi, abbastanza incontrovertibili, che adesso offro al mondo perché li usi come fondamenta, se proprio vuole:
- i gatti con tre colori sono femmine (è genetica, mica paglia);
- gli insetti hanno sei zampe, i ragni otto (e non sono insetti);
- se metti le banane in frigo diventano nere prima, e non dopo;
- se il polpo o le seppioline hanno il tentacolo che fa il "ricciolo" allora vuol dire che sono decongelati (nonostante il pescivendolo giuri che sono freschi);
- quello di Pinocchio era un pescecane, e non una balena (anzi, a voler essere esatti, un pescehane);
- De Gregori non ha scritto Buonanotte fiorellino per la fidanzata morta nella strage di Ustica. La canzone è del 1975, la strage è dell'80.

Se me ne vengono in mente degli altri ve li aggiungo.

lunedì 10 ottobre 2011

Io, Io, Io


Io, Io, Io.

Io di qua, io di la, io ho fatto, io ho detto, io???, io!, io non lo farei mai, io non credo proprio, io sì che ci sono stata, io non ci andrei nemmeno morta, io lo so bene! e poi ancora io, io, io...

Sono stufa, stufa, stufa di sentire continuamente questa solfa. Stufa e delusa. "Io io io" non è un modo per impressionare gli astanti, ma casomai per annoiarli e farli pentire di essersi seduti accanto a te.

Giudizi personali e gratuiti, elargiti a piene mani e spacciati per regole universali di vita, senza nemmeno preoccuparsi se chi ti sta attorno la pensa (o la vive) allo stesso modo. E magari ti ascolta con imbarazzo e annuisce per pura cortesia (quella che tu non hai).

Questo modo di fare non affascina, non attrae. Ti fa sentire grande, importante, ma è una sensazione che hai solo tu. Oltretutto non è nemmeno vera, e già sulla strada del ritorno, seduta nella solitudine della tua auto, ne avrai l'orribile sospetto che però scaccerai in un angolo.

"Io" non posso dire di essere proprio esente da tutto ciò, purtroppo. E' una brutta malattia che sto cercando di curare con dosi massicce di umiltà, ma ogni tanto ho delle ricadute. Però per lo meno me ne accorgo e cerco lentamente, faticosamente di migliorare.

Vorrei non dover mai più cominciare una frase dicendo "io". Tenterò. Ci ho riflettuto, tutti i termini che iniziano con "io" che conosco - egocentrico, egoista - sono brutte parole che servono ad indicare brutte persone. "Io" non è un bell'inizio.

Quant'è meglio invece qualcuno che ti mostra se stesso in silenzio, con un sorriso, con un abbraccio! Ecco, se potessi scegliere, vorrei essere sempre così...