giovedì 1 settembre 2011

Decisamente eterosessuale


Com'è, come non è, gli etero sono sempre, invariabilmente, "decisamente etero". Nei forum. Nei moduli di iscrizione politically correct per modo di dire. Negli annunci. Nei profili.

Gay, lesbiche, bisex, trav/trans (questi ultimi le rare volte che sono contemplati) sono "solo" gay, lesbiche, bisex, trav/trans. Gli etero invece sono "decisamente".

Mi rivolgo a te, etero ignoto, se esisti. Perché quell'attributo così assoluto, categorico, definitivo? Perché tutto questo desiderio di voler mettere le cose in chiaro, senza alcuna ombra di dubbio, fin dall'inizio?

Questo mettere le mani avanti in maniera così plateale sa molto di insicurezza, sembra la coperta di Linus. "Etero" da solo basterebbe, aggiungergli il "decisamente" è forse l'unico caso in cui un rafforzativo, anzichè rafforzare, indebolisce.

Sarà mica che hai paura? Paura di quello che potresti fare se ti trovassi da solo con un gay, una lesbica, un bisex, un trav/trans?

Mica mordiamo, e poi anche se fosse non siamo contagiosi.

3 commenti:

  1. Non ti viene da pensare che il "decisamente" etero abbia le stesse certezze di coloro che di giorno storcono il naso quando passa una Trans e alla sera vanno a viado con la macchina dell'amico o a noleggio per non farsi riconoscere? quel rafforzativo rafforza solo la mia certezza del "vorrei ma non ho abbastanza palle per farlo"
    LSL

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  2. Secondo me il decisamente viene aggiunto perchè noi etero, almeno uomini, abbiamo qualcosa da difendere e questo qualcosa è fragile. Usando una parola orrenda definirei questo qulacosa mascolinità, e cio' è componente fondamentale della nostra sessualità. E' logico che alcuni di noi abbiano molta paura di perderla.

    aroundtheworld

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  3. Caro aroundtheworld, il tuo commento mi fa pensare che probabilmente ci ho visto giusto sulla faccenda della "paura" (anche se basarmi su una statistica di 1 etero su svariati miliardi è un po' tirato per i capelli, lo ammetto).

    Però non posso fare a meno di pensare: "perché paura?" Cioè, a meno che uno non sia sul punto di essere violentato, la scelta di cedere o non cedere ad un certo tipo di tentazioni è assolutamente volontaria; e quindi, se uno è realmente, profondamente, indiscutibilmente etero la cosa non lo dovrebbe turbare.

    Dico questo perché conosco un paio di persone che sanno dire "no grazie," con garbo e reale sicurezza di se.

    Temere di perdere una cosa così "fragile", come la definisci, e per questo mettere le mani avanti quasi supplicando di essere lasciati in pace per timore delle "conseguenze" sa di resa.

    Anzi, peggio: è come sapere dentro di sé che si è già stati sconfitti, ma continuare a combattere per salvare le apparenze.

    Non devo spiegare a nessuno, credo, cosa vuol dire vivere con il costante timore di "scoprirsi gay", o con le altre infinite declinazioni di questa paura.

    Un accenno alla "mascolinità": che essa sia una "componente fondamentale" della vostra sessualità è un retaggio culturale. Per lo meno, questa è la mia opinione, che non pretendo debba essere condivisa universalmente.

    Però esistono paesi dove la "femminilità" nel "maschio" è ampiamente accettata come una cosa normale, senza pregiudizi o nevrosi.

    Non pensi anche tu che sarebbe bello se - a patto di non far del male a nessuno - ognuno potesse vivere la propria sessualità come gli pare?

    Grazie per il commento

    Syuzee

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