giovedì 19 maggio 2011

Ragno porta guadagno



Domenica mattina, inizia la "bonifica" del giardino per renderlo vivibile dopo la pausa invernale. Tagliare il prato, togliere le erbacce (ho più gramigna che erba, ma tanto è verde lo stesso), controllare gli irrigatori, pulire il gazebo.

Il gazebo è uno di quelli economici, made in China, di metallo con la copertura di tela, però fa la sua porca figura. Con il primo sole della primavera, approfittando della mancanza della copertura di tela, i ragni lo hanno usato per tessere le loro trappole.

Prendo la scopa e inizio a passarla lungo la struttura quando mi accorgo che, in un angolo, al centro della spirale di una classica ragnatela un ragno è avvinghiato alla sua ultima preda.

Qualunque cosa sia, la sta avvolgendo con le sue zampette frenetiche dentro un bozzolo, come sanno fare i ragni; ti stordiscono, ti impacchettano, e poi con calma ti mangiano.

Io sono li, con la scopa a mezz'aria, indecisa su cosa fare, proprio come la scena finale dell'Esperimento del dottor K (l'originale da cui è stato tratto il remake La mosca), quando l'insetto - che ha la testina e il braccino del professore - è li, preso in una ragnatela e il ragno se lo sta per mangiare, e grida "aiutooooo aiutooooo" con la sua vocina sottile da uomo-mosca, e allora l'amico del defunto dottor K prende una pietra e gliela scaraventa sopra.

Solo che non mi decido a scaraventare la pietra, cioè la scopa. Sto cogliendo il senso di una metafora perfetta: il ragno, tutto soddisfatto nel suo istinto primordiale, non sa che da un momento all'altro un dio (o una dea?) cieco e insensibile, distruggerà per sempre la sua vita.

Proprio come gli antichi greci credevano che andasse il mondo. Proprio come può succedere a noi, in un qualunque momento. Non mi piace questo potere, non voglio usarlo ne sui ragni ne, a maggior ragione, con le persone, e ho sempre detestato quelli che invece lo fanno.

Con la scopa afferro il bordo della ragnatela, e la deposito delicatamente sull'erba assieme ai suoi ospiti, il ragno e la vittima. Mi dispiace mister, di più non posso fare. Ti auguro di cavartela anche a terra, e che le formiche non facciano a te quello che tu hai fatto a lei. E poi vado avanti col programma.

Tre giorni dopo la tua ragnatela è di nuovo al suo posto, nell'angolo. Forse ce l'hai fatta, dopotutto.


Per la realizzazione di questo post non è stato ferito o ucciso nessun animale. Forse.

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