domenica 11 dicembre 2016

mIRC mon amour



L'epoca è la metà degli anni '90, quella pionieristica e sperimentale di internet, per lo meno qui da noi in Italia e, soprattutto, per me. Prima di Google (allora si usava Altavista), prima, molto prima di Facebook e della Wikipedia, che erano ancora nella mente di dio, quando il porno non era ancora il motore della rete (ma lo stava per diventare).

Ve li ricordate quei tempi? Ci si collegava a internet con la connessione via modem/telefono, ad una velocità assurdamente lenta e pure a consumo; esisteva già l'ADSL ma costava una fucilata e uno che conoscevo se la pagava versando tutto intero il proprio stipendio (a proposito, anche la connessione telefonica si pagava, e mica poco,,,)

Muoveva proprio allora i primi passi anche un altro tipo di rete, "parallela" al mondo solcato dai browser, chiamata IRC e dedicata esclusivamente alle chat. Per me fu una scoperta epocale: grazie ad un programmino free chiamato mIRC (il logo lo vedete qui sopra, ve lo ricordavate?) ci si poteva collegare a dei server, e da lì accedere a delle specie di canali tematici.

Funzionava così: alla mattina presto, appena arrivata in ufficio, giro veloce - per i pochi minuti che mancavano all'inizio dell'orario - su #latinoamerica, dove pescavo gli ultimi tiratardi sudamericani per fare un po' di pratica di spagnolo; a mezzogiorno pranzo veloce e poi una mezz'oretta su #milano, che all'epoca contava al massimo una ventina/trentina di utenti e ci si conosceva tutti.

Era un mondo con le sue regole (la prima netiquette) e il suo linguaggio; 10x per dire grazie, superlativi che finivano in "errimo" (tremenderrimo, pesanterrimo), le emoticons fatte con parentesi e punteggiatura, la chiocciolina prima del nickname che ti dava i superpoteri, tra i quali quello di bannare (altra parola nata lì) dal canale gli utenti indisciplinati o che semplicemente ti stavano sulle scatole... se ci ripenso mi commuovo. Cari digital natives, non avete inventato proprio un cazzo.

Si organizzavano le pizzate del canale e ci si ritrovava, e finalmente potevi dare un volto a quel soprannome con il quale avevi chattato tante volte; nacquero anche le prime storie d'amore e di corna, e anche i primi fake. Per un soffio mancai una persona che sarebbe diventata importantissima per me tanti anni dopo.

Poi, improvvisamente, il colpo di scena: i primi server e i primi canali dedicati all'SM. Purtroppo ho una memoria pessima e non ne ricordo bene i nomi, mi pare che uno di quelli che frequentavo si chiamasse #BDSM.it. Ricordo ancora qualcuno dei colleghi di chat: DragonLady, Regina, NoxDysphorica, Violetta, Do, Ludmilla, Mastro, Livewire...

Ora però stavamo già verso la fine degli anni novanta, primi del duemila. Fu allora che conobbi quella che è la mia amica di sempre, Lady Sweetlash. Quante ore passate a scambiarci chiacchiere, punti di vista, riflessioni, a gioire e consolarci, a tenerci compagnia... Da qualche parte devo avere ancora qualche log sopravvissuto, resti fossili di un'età gloriosa... Ogni tanto, ogni due o tre anni, provo a ricollegarmi ma niente, non sembra essere rimasto più niente e provo una struggente nostalgia per quei tempi così allora nuovi, esaltanti e naif. Mi sembra di aggirarmi in mezzo a rovine popolate da spettri.

Anche qui ci furono le cene di canale, e proprio a questo volevo arrivare. Iniziai ad entrare in contatto con la "scena" BDSM milanese (quella di allora), e non si può dire che l'esperienza sia stata delle migliori. Ricordo certi sguardi da predatore affamato, viscidi cappottini in pelle da SS nostrane, sussurri intimoriti/vogliosi all'indirizzo di alcune Mistress che - ovvove ovvove - facevano uso di strapon, ma soprattutto infantilismi e capricci che nemmeno all'asilo... e io me ne stavo lì in disparte ad osservare, il più delle volte allibita dalla pochezza di quei dominanti da operetta.

Il culmine, o meglio il fondo, lo raggiunsi durante una serata epica al ristorante indiano di porta Genova, dove la dea della sfiga volle farmi accomodare accanto ad un masterone barbuto veneto. Costui mi attaccò un clamoroso pippone durato tutta la serata; mi rivedo come in quella scena del film Fantozzi del '75, dove il rassegnato ragionier Ugo è a tavola con il compagno Folagra, l'ammorbante e logorroico estremista rosso. Uguale.

Il motivo del pippone fu presto svelato: la supposta schiava del masterone aveva scelto proprio quella sera per andare a giocare in villa con un altro master danaroso, e lui se ne era venuto rosicando a Milano per affogare la disperazione nell'alcol e nella loquacità patologica. Rovinandomi nel contempo l'esistenza per tre ore buone.

Tre ore che avrei potuto invece impiegare in maniera più utile e piacevole chiacchierando con l'altra mia vicina di posto, una ragazza torinese di nome Doretta che ricordo come molto gentile e carina. Ma niente, non fu possibile, la presenza veneta era decisamente troppo ingombrante e troppo disperata per lasciarsi ignorare, e io ancora troppo giovane e beneducata.

Ora, vorrei lanciare un appello personale e un avvertimento. L'appello è questo: caro master veneto, non mi ricordo che cazzo di nome avessi ma mi ricordo molto bene di te e sappi che, nel corso degli anni, ogni volta che ti ho ripensato ti ho maledetto dal profondo del cuore.

L'avvertimento invece è questo: gentili lettori, se vi dovesse mai capitare di partecipare ad una cena, brunch, aperitivo o anche solo merenda BDSM, state molto attenti a chi vi capita come compagno di tavola.

1 commento:

  1. bdsm.it, manettematte, poi bdsm realm, legami... mi viene da piangere mia cara, e sai perché? perché allora, forse, eravamo più vere, più "noi", forse anche più razzisti/e ma i fakes, quando c'erano, venivano praticamente eliminati non come adesso che poco ci manca gli fanno un monumento. Le chat di mirc avevano il loro "porco" perché, rudimentali pur nel loro essere avanti. Un po' come passare dal catalogo di postal market (sezione intimo) ai vari "le ore" o "autoscatto", fu una rivelazione rivoluzionaria che nel sotterraneo non eravamo né soli/e né anormali/e e c'è quella stretta al cuoricino rimasto ancora mIRC con quell'emoes sorridente del logo che apriva mondi paralleli. Tu, Syuzee, sei come me una sopravvissuta. Dopo quanti anni? avremmo mai immaginato un faccialibro? in istagramo o anche solo un WhatsApp? avremmo mai immaginato connessioni superveloci (la 54k era quasi una magia alla moviola di Biscardi), foto sparate nel cyberspazio, il sesso virtuale, youtube e youporn? sai, non so se gridare "alleluja al progresso" o mettermi nell'angolino a piangere ricordando i bei tempi andati.
    La tua per sempre LSL

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