venerdì 8 agosto 2014

Il mio tessssoro!!!



(Syuzee A versus Syuzee B, al banchetto dei libri del centro commerciale.)

Syuzee A: “Oh! Cosa sono questi, libri scontati?”
Syuzee B: “Siiiì! Guardare guardare guardare!”
A: “Uhm… cos’è questo? Il libro segreto di Superman…”
B: “Ma che diavolo è?? Roba da boy-scout??”
A: “Mi sa proprio di sì… spiega come steccare gli arti rotti, e altre cosette del genere…”
B: “Bleah!”
A: “Vediamo… L’isola dei morti di Valerio Massimo Manfredi…
B: “Ma lascialo perdere… e poi non vedi che caratteri grandi? Tempo due giorni e l’hai già finito…”
A: “Aspetta: Dominique Lapierre, C’era una volta l’URSS.”
B: “Lapierre mi piace, Parigi brucia, La città della gioia, Il quinto cavaliere
A: “Mezzanotte e cinque a Bhopal.”
B: “Quello è meglio lasciarlo stare.”
A. “E perché? Non ti è piaciuto? Ricordi l’episodio delle due donne, l'indù e la musulmana, che si contendevano il cadavere dello stesso uomo per avere il risarcimento come vedove?”
B: “Si, e poi un tale gli dice di controllare se il cadavere è circonciso oppure no… e tu ricordi invece a chi l’hai regalato quel libro?”
A: “Ehm… si, lo ricordo. Hai ragione, lasciamo stare.”
B: “Dice se l'ha scritto insieme a Larry Collins per caso?”
A: “Uhm… no. L’ha scritto insieme ad una giornalista nel 1956, girando la Russia su una Simca…”
B: “Sarà mica una roba alla Terzani? No, perché se è così dillo, che lo lasciamo giù.”
A: “No, non sembra… lo sai che mi potrebbe servire per il libro che voglio scrivere. E poi sfogliando le pagine sono sicura di aver visto la parola amore libero.”
B: “OK OK. Quanto costa?”
A: “Scontato, meno di cinque euri.”
B: “Va bene allora. Lo sai che non compriamo (quasi) mai libri più cari di così, sennò col poco tempo che ci durano sai che spesa…”
A: “Lo so, lo so… (taccagna).”
B: “Oh, guarda là! Libri a due euro e novanta!”
A: “Uhm… Il segno dei quattro di Conan Doyle… Sherlock Holmes, straletto…”
B: “E quell’altro?”
A: “Soluzione sette per cento di Nicholas Meyer.”
B: “Cosa dice la quarta di copertina?”
A: “Sono i diari segreti del dottor Watson. Qui dice che per guarire Holmes dalla sua dipendenza dalla droga lo porta da Sigmund Freud.”
B: “Aspetta, aspetta… ma non ci hanno mica fatto un film?”
A: “Si, mi sembra proprio di si… ricordo la scena di quando vengono quasi schiacciati dai cavalli…”
B: “Bah! E poi non è nemmeno di Conan Doyle…”
A: “Già. E questo? Antiche sere di Norman Mailer, volume primo.”
B: “Guarda se c’è anche il secondo, lo sai che sono anale e odio le cose fatte a metà.”
A: “Hmm… si, c’è anche il secondo.”
B: “Humm… Ma ti prego! Guarda la copertina! C’è una tipa su un baldacchino, piena di piume!”
A: “Lo sai che non giudichiamo i libri dalla copertina…”
B: “Ma guarda com’è scritto in piccolo! E tu, bella mia, stai invecchiando e la tua vista non è più quella di prima!”
A: “(Fanculo, stronza) ehi! La traduzione è di Pier Paolo Pasolini!”
B: “Ma cosa cazzo dici, è di Pier Francesco Paolini!!! Lo dicevo io che non vedi un cazzo… vabbè, leggimi la quarta.”
A: “Nella piramide di Khufu, in Egitto, più di trentatré secoli fa un uomo, forse uno spettro, si aggira smarrito tra il mondo dei vivi e la terra dei morti…
B: “Uhm… non sembra un granché.”
A: “Eddai…”
B: “Vabbé, ultima possibilità… pagina a caso, frase a caso.”
A: “Occhei. «Voglio l’altra,» Le dissi. E Essa rispose: «Non entrerai per là, finché la birra non schiumerà nel tuo boccale». Quindi seguitai a fotterla in culo…
B: “PREGO??!?”
A: “Sisì, dice proprio così.”
B: “LEGGERE, LEGGERE!”
A: “Dall’inizio del paragrafo. Potei alfine penetrare in Lei. Certo, l’espugnazione del Suo regal culo fu impresa degna di Amen-khep-shu-ef. Dopo la prima porta, ce n’era un’altra, ed Essa era come una fortezza con molte cerchia di mura, e l’assedio fu lungo. Tuttavia, La sfondai, e viaggiai dentro la Sua terza bocca, su, su, a spinta a spinta, da pari a pari, ma, siccome era la Sua vagina che volevo, il mio desiderio non poteva ancora estinguersi. Palla-di-Miele mi aveva detto, una volta, che le donne penetrate dalla terza bocca sentono l’ira di Set fremere in loro, e non possono rispettare l’uomo che le incula. S’intende, noi dobbiamo rispettare soprattutto chi è capace di ucciderci, e nessuna donna morrà mai di parto, allorché la crema dell’uomo le viene iniettata nel retto.
«Voglio l’altra,» Le dissi. E Essa rispose: «Non entrerai per là, finché la birra non schiumerà nel tuo boccale».
Quindi seguitai a fotterla in culo, e vidi tutte le facce di Heqat e Palla-di-Miele. Le Sue narici erano assai contorte e Essa grugniva come una troia; forse quello, dei Quattordici Suoi Ka, non aveva mai, finora, conosciuto un tal piacere!
B: “Questo libro VA comprato!”

(28 luglio 2010)

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