venerdì 15 aprile 2011

Lo schifo totale e la bandierina della normalità


Una cosa che ho sempre pensato è che l'odio è meglio dell'indifferenza. Se una persona ti odia, per lo meno ti considera; se invece ti tratta con indifferenza il più delle volte è perché pensa che tu non "esista" neppure.

Già altre volte ho parlato dell'atteggiamento che il mondo - in generale - ha nei confronti di persone come me; io poi, nella graduatoria delle crossdresser, non sono certo al top e quindi sono considerata forse anche peggio. Ma la cosa veramente sorprendente è che anche alcuni BDSMers sembrano essere affetti da una forma di repulsione estremamente violenta per chi ama delle pratiche o degli stili di vita che a loro non sono congeniali.

Certo, non dovrei stupirmi, lo so. Non siamo tutti uguali (e aggiungo: per fortuna) e quindi ci sta che qualcuno mi detesti semplicemente per "ciò" che sono, e ci sta anche che questo qualcuno si trovi pure nel "mio" ambiente, l'SM. Eppure lo faccio, mi stupisco. Mi stupisco se, per esempio, scrivo ad un "master" che mi è piaciuta molto una frase che ho letto sul suo profilo (e, entro certi limiti, senza nessun secondo fine) e non ricevo nessuna risposta, neanche un "can crepa."

Mi stupisco quando leggo, nel forum di un sito SM, il seguente commento delirante (una vera perla): "siccome i crossdresser si vestono da donna, allora vuol dire che sono omosessuali e quindi non possono andare con le donne." (!) Ma chi lo dice? Il sesso, specialmente, è un argomento così variegato e multiforme che spacciare certezze e giudizi a destra e a sinistra la trovo una cosa estremamente presuntuosa.

Una mia vecchia teoria, che ho già proposto in altre sedi e che quindi potrebbe sembrarvi già sentita, dice che la maggior parte delle persone "normali" pianta una bandierina, la propria, sul mondo, vi traccia attorno un cerchio abbastanza ampio da contenere la propria "immagine" (valori, ideali, concezioni) e dice: "questa è il perimetro della mia normalità, e più ti allontani dalla mia bandierina più sei strano." O malato, pervertito, anormale, ecc ecc.

Nel cosiddetto "mondo normale" esiste una grande, grandissima bandiera; essa è fatta dall'unione delle singole bandiere di tante persone, le accomuna e definisce ciò che va sotto il nome di società "normale". Le persone che frequentano il mondo SM generalmente sono abbastanza lontane da questa bandiera, ma - sorpresa sorpresa - hanno anche loro una propria bandiera, e applicano il medesimo principio. Tracciano un confine, un perimetro attorno alle loro "perversioni" e decidono che chi è dentro va bene, mentre chi ne è al di fuori fa schifo, senza comprendere il valore della "diversità" e della solidarietà fra "strani".

C'è sempre qualcuno che è "il negro di qualcun'altro" (mi si passi questa brutta espressione, non sono per nulla razzista, ma rende bene l'idea); perché è più facile sentirsi accettati da un gruppo, in una "sottocultura", quando c'è un nemico, un bersaglio comune, uno zimbello da disprezzare. Historia docet.

Chiudo con due frasi non scritte da me, ma che sento molto mie:

"Noi siamo gente che frusta, sculaccia, umilia e piscia in faccia ad altra gente... e ci mettiamo a giudicare gli altri..."

"La domanda è: ma se uno/a è una bella persona, ma che cazzo te ne frega con chi va a letto e cosa ci fa?"

La fotografia, tanto per cambiare, è del mio Risiko.

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