martedì 26 aprile 2011

Comprereste un'auto usata da quest'uomo?


Mai fidarsi degli uomini. Ho letto di recente che gli scimpanzé, con i quali condividiamo circa il 98% del DNA, sanno ingannare e blandire per avere un tornaconto personale. E mica l'hanno imparato da noi, è tutta farina del loro sacco. Dev'esserci qualcosa di genetico nell'umanità, presa nella sua interezza, che la porta ad essere indegna di fiducia.

Durante l'ultima guerra era normale trovare in Germania vie o piazze intitolate ad Adolf Hitler, Hermann Goering, Josef Goebbels e altri gerarchi nazisti; in Russia poi si dedicavano intere città ai leader, come ad esempio la famosa Stalingrado (e pochi, ancora oggi, sanno che Stalin ha sulla coscienza molte più vite del suo "collega" tedesco, intorno ai 30 o 40 milioni di morti).

Qui da noi ben due città avrebbero dovuto chiamarsi Mussolinia: una in Sicilia e un'altra in Sardegna. La prima nacque già morta, mentre la seconda meriterebbe qualche parola in più, se la cosa non fosse decisamente OT. Una città di veneti in mezzo alla Sardegna, costruita dal niente per sconfiggere la malaria - oltretutto inutilmente, dato che solo nel dopoguerra (quando ormai si chiamava Arborea) la città riuscì a debellare la malattia, e con l'aiuto degli un tempo odiati yankees. Bell'esempio davvero, la Storia spesso condisce i fatti italici con una sottile ironia...

Hitler, Stalin, Mussolini, Franco, sovrani e principi vari, tutte persone rispettabilissime ai loro tempi, osannate e idolatrate dalla folla (per alcuni almeno fino ad un certo punto della loro vita). Additati ai loro contemporanei da media, società e religioni varie come esempi da seguire, come il frutto migliore dell'umanità del proprio tempo.

Ma è sufficiente intitolare una via o una città ad una persona perchè di questa se ne serbi un ricordo imperituro? La storia ci insegna di no. Il più grande statista può affannarsi a costruire il più glorioso monumento, spesso usando come fondamenta le ossa dei propri simili, ma prima o poi la storia ci passa sopra come un'onda di risacca, lo spiana e lo scoperchia, mostrandone la vera natura.

E allora le vie cambiano nome, le città tornano a chiamarsi come prima; i mausolei vengono aperti, e i loro inquilini vengono sfrattati e sistemati in fosse più discrete e fuori mano. Questo però succede più "poi" che "prima", purtroppo. Mi viene da ridere quando sento parlare di beatificazioni e santificazioni quasi automatiche, conoscendo la natura fondamentalmente duplice dell'essere umano.

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