lunedì 7 febbraio 2011

Tell Me There's A Heaven


Tempo fa il notiziario radio ha passato la notizia che l'ultimo film di Checco Zalone, Che Bella Giornata, aveva sbancato il botteghino e realizzato l'incasso record di tutti i tempi in Italia, o qualcosa del genere. La notizia successiva era quella del bambino di Bologna morto di freddo a 20 giorni di vita. L'effetto delle due notizie, così ravvicinate, è stato devastante come prendere una sberla in pieno viso.

E' stato come se la giornalista, presumo involontariamente, avesse unito insieme due fatti di segno diametralmente opposto, però entrambi - purtroppo - emblematici della nostra società, da un lato pasciuta ma dall'altro con troppi scheletri negli armadi. Non me ne voglia Checco se lo prendo a campione di un'Italia con la pancia piena, pigra, noncurante e godereccia. E mi perdoni anche il piccolo Devid, la cui definitiva partenza da questo mondo è stata accompagnata dal solito, consueto giro mediatico di accuse, controaccuse, sensazionalismi e indignazioni virtuose che durano il tempo in cui una notizia "fa notizia", e poi cadono nel dimenticatoio.

Io non guardo molta televisione, il più delle volte mi serve solo da "sottofondo" mentre faccio altro, come per esempio quando scrivo al computer. Ieri sera ho potuto "ascoltare" e, di tanto in tanto anche vedere, la replica di un programma di cabaret, Saturday Night Live, con Peppe Braida e la Casalegno. Un programma decisamente orrendo, con sketch deprimenti, beceri e dialoghi che nemmeno all'oratorio. Il tutto mal recitato, anche, e di una bruttezza ipnotizzante.

Ogni tanto il regista inquadrava in maniera suicida alcune signorine carine del pubblico (come usa fare in questi programmi), le quali restituivano impietosamente, ogni volta, uno sguardo visibilmente annoiato e un'espressione assolutamente priva della minima ombra di un sorriso. Il pensiero mi è volato automaticamente al "vero" Saturday Night Live, quello di Chevy Chase, Bill Murray, Billy Crystal e Dan Aykroyd, dove John Belushi si esibiva vesttito da ape in Flip Flop & Fly (odiando segretamente ogni secondo di quella performace). Adesso si starà rivoltando nella tomba, assieme al fantasma di George Orwell e il suo Grande Fratello.

Ho saputo che ogni puntata di Zelig costa a Mediaset circa un milione di Euro; mi chiedo quanto costi una del "nostro" Saturday Night Live, sempre e comunque troppo. Poi, stamattina, alla radio un'altra notizia: l'incendio della roulotte a Roma e i quattro bambini rom carbonizzati. E ancora una volta, l'implacabile contorno di rivendicazioni, colpevolizzazioni, accuse lanciate, respinte e schivate. Sopra le ossa calcinate di quattro corpicini. Siamo sempre gli stessi, non cambiamo mai.

Giuro, avrei voluto essere più scanzonata, e scrivere un post in cui sbeffeggiavo allegramente la solita TV spazzatura tutta culi e tette, io ce l'ho messa tutta, ma la realtà quotidiana ancora una volta mi ha gettato un secchio d'acqua fredda in testa.

Due parole sul video: odio i tributi in generale e quelli strappalacrime in modo particolare. Vedendo e ascoltando il video qualcuno potrebbe pensare il contrario, ma vi assicuro che è così. Tell Me There's A Heaven è una canzone che mi accompagna da molto tempo, ma che ho compreso in pieno solo da poco. Ad ogni modo non posso farci niente: mi viene sempre in mente tutte le volte che sento notizie di un certo tipo. Qualcuno di voi potrebbe non capire questo post, non preoccupatevi.