giovedì 8 agosto 2013

La mia notte en femme, part II




In un altro post ho pubblicato il racconto a fumetti della prima notte en femme di un'altra persona. Stavolta vi racconto della mia.


La mia notte fuori
di Syuzee, 2013

Ho letto spesso in passato i racconti, le esperienze di altre sorelline uscite per la prima volta en femme in pubblico. Le ho sempre lette con un mix di sensazioni così composto: tanta gioia (per il loro successo), una piccola dose di invidia (per non averlo io ancora fatto) e molta rassegnazione (per la consapevolezza che molto probabilmente non lo avrei fatto mai). E così sarebbe andata se non avessi conosciuto due Amiche, due Mistress che mi hanno letteralmente presa per mano, rassicurata e accompagnata nel mio debutto in società. Ma andiamo con ordine.

A fine 2012 ricevo l’invito di una amica, una Mistress Femdom, ad una serata fetish/bdsm in un club privé in un'altra città. Sento già dentro di me che anche stavolta finirà come al solito, e che non riuscirò a trovare il coraggio per andarci. La tristezza inizia a montare quando all'improvviso scatta qualcosa, come se una voce dentro di me mi ordinasse categorica: “Vai!! Cos'hai da perdere?”

Prendo il coraggio a quattro mani e do la conferma. Parteciperai? Parteciperò. Mi spingono soprattutto le rassicurazioni che mi danno la mia amica e un’altra cara amica toscana - anch’essa Mistress Femdom - le quali giurano solennemente di vegliare su di me (e saranno di parola: due amiche vere, di cui è giusto e pio in questa sede tacere il nome).

Inizia la corsa frenetica per approntare guardaroba, trucco e parrucco in previsione dell’evento. Con un leggero brivido vedo passare i giorni sempre più veloci, finché non arriva il fatidico venerdì. Partenza!

Se devo dare retta al proverbio “chi ben comincia è a metà dell’opera”, allora i segnali per una tragedia shakespeariana ci sono tutti. Arrivo nella città dell'evento nel primo pomeriggio, e inizio "bucando" clamorosamente l’appuntamento con la receptionist del residence che mi servirà da base logistica, con il risultato che passo due ore all'addiaccio (è inverno) in un parcheggio, quando invece dovrei essere in camera a sistemare il guardaroba e a prepararmi.

Alla cinque e mezza riesco finalmente a prendere possesso della stanza, mi fiondo in bagno e inizio frenetica i preparativi. Per colpa della fretta e dell’agitazione sbaglio tragicamente la lametta per la depilazione, con il risultato che al termine sembro Freddy Krueger: talloni, ginocchia e interno gomiti totalmente scorticati (e maledettamente brucianti).

Mi ficco dentro l’idromassaggio, ma devo aver messo troppo sapone e quella macchina infernale comincia ad eruttare una montagna di schiuma che straborda da tutte le parti. Sono lì che la combatto con la doccetta quando all'improvviso suona il campanello alla porta: sono le mie due Mistress-chaperon che mi devono aiutare a scegliere abiti e scarpe per la serata, in anticipo di mezz'ora!

Mi presento in uno stato pietoso: scorticata, bagnata fradicia, ricoperta di schiuma e avvolta da un asciugamano minuscolo, ma le mie amiche per fortuna non battono ciglio (devono aver visto di peggio). In quattro e quattr'otto la scelta è fatta, un bell'abitino nero, semplice e con lo scollo carré; camiciolina leggera trasparente sopra, scarpe di vernice nera Pleaser tacco 12 con tre cinturini.

Inizia la fase del make-up, sotto l’occhio vigile delle Mistress. Altra grana: il trucco della colla per nascondere le sopracciglia è un clamoroso fiasco. La colla (tipo Pritt) dovrebbe tenere giù quei maledetti peli e coprirli, ma quelli si ribellano e non ne vogliono sapere. Sembrano i cespuglioni di Madonna a inizio carriera. Evabbe'.

Una piacevole sorpresa invece il correttore per i pori del naso della Kiko: lo metto su e in un secondo ho il naso perfettamente liscio come non lo avevo più dalle elementari, e prende il fondotinta che è una bellezza. Il correttore occhiaie della Maybelline invece non ne vuole sapere di uscire dal flacone, faccio a meno anche di quello (ho scoperto in seguito che non ero stata capace di aprirlo bene).

Molto bello il nuovo fondotinta (Rimmel Match Perfection), copre molto bene il copribarba della Kryolan ed è veramente no-transfer (ho passato tutta la sera a toccarmi la faccia civettando e nemmeno una traccia). Cipria, blush, matita e rossetto, e sono pronta per le ciglia finte. Per gli occhi vorrei provare un trucco smokey eyes che ho visto fare su youtube, ma non c’è tempo; strappo la promessa alla Mistress toscana di farmi truccarmi da lei una volta giunte al privé, e inizio a vestirmi. Mi faccio l’appunto mentale di infilare in borsetta  le unghie finte presmaltate e preincollate, le appiccicherò dopo.

Sono praticamente pronta; indosso parrucca, scarpe (che fatica allacciare i sei laccetti con su il corsetto, proprio non ti riesci a piegare), piumino, borsetta a tracolla, e via. Noto che l’autoreggente destra è scesa un po’, per cui do un energico strattone alla balza e… mi resta in mano. Sento freddo alla fronte: in una frazione di secondo ho assunto un perfetto look da bagascia di infimo bordo, con una calza che penosamente inizia a penzolare libera sul ginocchio.

Non c’è più tempo! Recupero un paio di autoreggenti di ricambio, le indosserò nel locale… e dimentico sul comò le unghie finte. Mi toccherà affrontare il resto della serata con orribili mani da uomo...

Scendiamo in strada. La sensazione del vento freddo sulle gambe è insolita, eccitante: di solito porto i pantaloni, ecco cosa provano le donne vere quando escono a gambe scoperte, d'inverno... Dopo un veloce giro in macchina per la città buia arriviamo al parcheggio del locale e scendiamo: con i tacchi sfioro i due metri, e sono l’unica crossdresser della serata (che accoppiata vincente per passare inosservata).

Lo slave della mia amica toscana è un vero cavaliere, insiste per cedermi il passo all'ingresso, ma sono troppo nervosa per apprezzare sul momento la gentilezza… cerco di sfoggiare la camminata più femminile che posso, sperando di non sembrare troppo grottesca, mi arrampico su per una salita assassina per una coi tacchi ed eccomi nel locale. E qui arriva il clamoroso colpo di fortuna: il posto è semibuio, e nella penombra le magagne del make-up si noteranno appena.

Su quel che è successo dopo devo calare un doveroso velo di discrezione. Vi basti sapere che le mie due amiche mi hanno coccolata e protetta per tutta la sera anche se in fondo - proprio come mi avevano detto - non c'è mai stato nulla da temere, tutti gli estranei si sono fatti allegramente gli affari loro (a parte qualche occhiata scoccata di nascosto alla sottoscritta), e che ho conosciuto un sacco di altre persone tutte assolutamente ben disposte nei miei confronti e per niente prevenute, che mi hanno trattata in maniera del tutto normale. Compresa una persona che mi ha fatto sentire... desiderata, e che si sarebbe rivelata molto, molto speciale in seguito...

Ho alcuni flash ben impressi nella memoria: gli innumerevoli momenti in cui ho dovuto raccogliere il coraggio per attraversare la sala piena di persone sconosciute, la balza delle autoreggenti che faceva troiescamente capolino ogni volta che, nel sedermi, il vestito si alzava, il perverso piacere di cercare le cose nella borsetta e non trovarle proprio come una “vera bio”…

Il momento senza prezzo: quando, per cambiarmi la maledetta autoreggente rotta, sono entrata istintivamente nel bagno delle donne senza pensarci due volte… e quando, uscendo dalla suddetta toilette, ho incrociato lo sguardo attonito e stupefatto di una Mistress sconosciuta in attesa di entrare, che io sopravanzavo di tutta la testa e buona parte delle spalle.

Il momento senza prezzo numero 2: quando una persona che in precedenza mi aveva visto nei panni di maschietto non mi ha riconosciuta una volta en femme: "irriconoscibile." Sono tornata al residence alle tre di notte, i piedi intrappolati nella morsa infernale delle Pleaser, confusa e felice. Molto felice, per una settimana da quella sera ho camminato ad un metro da terra.

In conclusione: so che questo è stato un piccolo passo per le crossdresser di tutto il mondo, ma è stato un grande passo per me.

3 commenti:

  1. Regola numero 3 di Mistress Desdemon: se sei una mistress trav, mai fare sessioni in estate: 200 euro di meke up e la faccia che ti scivola lentamente sopra le scarpe.

    Cacchio, mi sa' che devo cambiare fondotinta...

    Mistress Desdemon.

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